Frase della settimana

"Le falesie xe la sagra dell' illogico"
T.Gigio

venerdì 4 ottobre 2013

The Neuro's Theory

Introduzione:

Cari Membri, simpatizzanti e lettori. 
Su questo blog verrà enunciata per la prima volta la teoria dell' allenamento etilico dinamico nota più comunemente come "The Neuro's Theory"
Grazie all'intuizione (o più correttamente intuimento) del dott. M. Neuro e dopo accurati studi svolti presso la clinica di riabilitazione d'urto specializzata in malattie e disturbi degli sportivi, capeggiata dal primario prof. R. Anolus, è stato possibile creare un allenamento per farvi diventare dei veri sportivi completi. Non dovrete più fare nessuna dieta la limite dell'anoressia o rinunciare a cibi grassi e succulenti. Certo anche con questo allenamento, essendo molto specifico dovrete fare attenzione a certi dettagli, ma vi assicuriamo che è veramente alla portata di tutti. Infatti i Membri del Ghey Team sono già da tempo che stanno sperimentando questo tipo di allenamento. Presto, terminati i vari cicli vi sapremo dare dati più concreti, sperimentati direttamente sul campo. Inoltre elaborando tali dati vi forniremo pure delle tabelle da seguire.

The Neuro's Theory
  
 Per comprendere l'idea di fondo ci basterà prendere in esame alcune domande standard che ogni climber si pone quotidianamente. Quante volte vi è capitato, dopo una giornata in falesia in cui, pur essendo soddisfatti delle vostre prestazioni,  vi siete chiesti "Tutto sommato sono andato forte ma se facessi meno festini e berrei di meno, sarei riuscito a chiudere delle vie più dure?", "Se queste sono le mie prestazioni da bevitore cosa riuscirei a fare se fossi completamente astemio?". Ebbene signori e signore finalmente il dott. M. Neuro e il prof. R. Anolus risponderanno alle vostre domande!





Teoria dell'allenamento etilico dinamico (The Neuro's Theory):

Il seguente testo è un estratto dell'ultimo articolo del Prof. Anolus pubblicato sulle riviste Nature, British medical journal, Science, Il Piccolo, Play Boy, La settimana enigmistica, Anal patrols, The bondage and punishment journal.

"Le prestazioni di un rocciatore standard si possono rappresentare con il grafico di figura 1. In ascissa troviamo la densità di alcool etilico puro assunto dall'individuo per settimana espresso nella comoda unità di litri/week (desidero far notare che si intendono i litri complessivi di alcool etilico puro, ad esempio un individuo che beve 2 litri di whisky al 40% di gradazione alcolica assume una quantità complessiva di alcool etilico puro pari a 0,8 litri). Viceversa in ordinata troviamo la massima difficoltà realizzata dal rocciatore in un determinato istante di tempo normalizzata rispetto al massimo grado chiuso dalla persona in questione; il tutto viene comodamente espresso in decibel. Facciamo subito un esempio pratico, supponiamo di avere un rocciatore la cui massima prestazione è il 7c e dopo un assunzione volontaria di 1,2 litri/week di alcool etilico puro riesce a chiudere al massimo un 6b (si faccia riferimento alla tabella 1 in appendice per la conversione gradi-numeri reali). In tal caso la sua difficoltà normalizzata è:

            Dn=20 log (6b/7c)= -1,66 Db

Riteniamo opportuno far notare che la difficoltà normalizzata del rocciatore all'inizio dell'allenamento è sempre 0 Db. Riprendendo il nostro esempio:

            Dn=20 log (7c/7c)= 0 Db

Ora rivolgiamo la nostra attenzione al grafico di figura 1 ottenuto da accurati studi di laboratorio con la collaborazione delle migliori osterie.


Analizziamo il grafico prendendo come riferimento i punti già evidenziati in figura 1.

1.                  Massima prestazione ottenuta dal climber prima dell'allenamento: questo punto si trova sull'intersezione degli assi e indica la massima prestazione finora ottenuta dal rocciatore in condizioni di sobrietà. Questo è il punto di partenza del nostro allenamento.


figura 1

2.                  Riduzione della prestazione proporzionalmente alla quantità di alcool settimanale assunta: il rocciatore persevera nell'allenamento pertanto continua a frequentare le falesie, e seguire i programmi di potenziamento nelle palestre indoor, ma inizia ad aumentare l'assunzione di alcool alla settimana. Questo ne consegue una riduzione proporzionale delle prestazioni in funzione di quanto beve l'individuo. Per convenzione si prende il grado della scala francese 5c come demarcazione della zona maschia che denota ancora una prestazione virile in falesia dalla zona effemminata dove la virilità del rocciatore viene spesso derisa e messa in discussione dagli altri climbers per le sue scarse realizzazioni. Nella maggior parte dei casi l'individuo che si trova in zona effemminata viene ignorato da un numero sempre maggiore di climbers (compresi compagni di cordata e amici di vecchia data) e non gli viene corrisposto alcun saluto al suo ingresso in palestra o in falesia. Se si trova in cordata con una donna, i rocciatori presenti si affolleranno sulle vie limitrofe più impegnative della sua e praticheranno un rituale di corteggiamento tipico dei primati in cui mostreranno alla femmina la loro prestanza fisica esibendosi in sforzi estremi (spesso inutili) accompagnati da urla gutturali e noncuranza delle protezioni.
3.                  Zona di stasi alcolica: l'individuo, pur perseverando negli allenamenti e soprattutto nell'assunzione volontaria di alcolici, è oramai incapace di realizzare qualsiasi cosa. Gli unici sforzi fisici che riesce a portare a compimento sono quelli basilari imposti dal tragitto necessario per abbandonare il domicilio e raggiungere il miglior bar nelle vicinanze. In questa zona, un aumento anche sostanziale della quantità di alcool settimanale non provoca sensibili peggioramenti. Da un punto di vista più pratico si può dire che l'individuo ha pressochè toccato il fondo e un bicchiere di più non può nuocerli particolarmente.
4.                  Punto di Breakdown alcoolico: definisce il limite della zona di stasi alcoolica e demarca la linea di confine tra il rocciatore festaiolo e l'alcoolizzato professionista. Il punto di breakdown alcolico è associato alla "soglia di Breakdown" ovvero la quantità di alcool settimanale grazie alla quale è possibile definire nel grafico la zona di Breakdown alcolico.
5.                  Zona di Breakdown alcolico: questa zona risponde alle leggi della fisica quantistica dell'alcolismo di base. Un lieve aumento della quantità di alcool assunto può essere responsabile di gravi peggioramenti delle prestazioni atletiche. Per definizione l'individuo in questa zona non è necessariamente capace di risalire le scale del suo domicilio ammesso che sia ancora capace di ritrovarlo. In poche parole il giorno in cui supera la soglia di Breakdown abbandonando la casa per andare al bar, non sarà più capace di tornare indietro restando destinato a vagare casualmente per le strade ed i bar peggiorando drasticamente la sua condizione alcolemica con un effetto a valanga. Questo fenomeno è altresì noto come "Launch and forget" derivato dalla celebre strofa dei Laidos "4 quarti con l'arancio mi me ciapo mi me lancio!". Si sottolinea che le persone entrate in zona di breakdown alcolico sviluppano un'inspiegabile capacità di sopravvivenza rendendoli immuni agli stress fisici più estremi (ad. es. pernottamento in una toilette dell'osmizza, barbonaggio nelle doline, ecc...)

Sulla base dei nostri studi, un individuo che dopo un periodo di opportuno allenamento etilico dinamico, riduce la quantità di alcool assunta settimanalmente aumenta la sua prestazione seguendo una retta parallela al segmento del punto 2 in figura 1. A scopo esemplificativo si faccia riferimento alla figura 2; la retta di interesse viene definita "curva di rientro alcolico" ed è identificata con il numero 6. Da come risulta evidente il soggetto alla fine dell'allenamento, in condizioni di sobrietà ha migliorato le sue prestazioni rispetto all'inizio dell'allenamento. Studiando approfonditamente la letteratura in materia i risultati dell'"allenamento etilico dinamico" sono superiori a qualsiasi altra metodologia di preparazione atletica attualmente nota.
Si sottolinea che le prestazioni migliori si ottengono raggiungendo la soglia breakdown per poi iniziare la graduale riduzione alcolica. Viceversa se l'individuo persevera in zona di breakdown i suoi risultati finali possono essere inferiori alla prestazione sviluppata all'inizio dell'allenamento.












figura 2


Presto vi forniremo le tabelle di allenamento da seguire.
Buon allenamento e buon gerbilling a tutti!!



Tabella 1: Conversione gradi-numeri reali
Grado Francese
Grado carnico standard
Numero reale
1a
Autostrada
1,00
1b
Strada statale
1,33
1c
Strada statale
1,66
2a
Strada provinciale
2,00
2b
Strada provinciale
2,33
2c
Mulattiera
2,66
3a
Mulattiera
3,00
3b
Sentiero
3,33
3c
Sentiero
3,66
4a
Sentiero impegnativo
4,00
4b
Sentiero impegnativo
4,33
4c
Facili roccette
4,66
5a
Facili roccette
5,00
5b
II
5,33
5c
III
5,66
6a
III+
6,00
6b
III+
6,33
6c
IV-
6,66
7a
IV (la scala carnica attribuisce al IV difficoltà molteplici se paragonata alla scala francese)
7,00
7b
IV+
7,33
7c
V-
7,66
8a
V
8,00
8b
V+
8,33
8c
VI-
8,66
9a
VI
9,00
9b
VI+
9,33
9c
IV (la scala carnica attribuisce al IV difficoltà molteplici se paragonata alla scala francese)
9,66
L'aggiunta del + al grado consiste ad un' addizionale di 0,16. Ad esempio il 6b+ corrisponde a 6,33+0,16=6,49

7 commenti:

  1. WoW!WoW!!WOOOOWWWW!!! Ne Ne avevo sentito parlare...finalmente siete riusciti ad elaborarla!!! Eh,eh, allora qualcuno ha ridotto veramente il tasso alcoolemico ;) Ahahaah!! grandi!!
    Nives

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    Risposte
    1. Gentile sig.na Nives
      Noto con piacere il suo interesse per l'argomento in questione. Desidero informarla che sabato sera tutto i miei assistiti (cioè il gheyteam) non ha assunto alcun alcolico mentre si sono ubriacate tutte le donne presenti. Come lei confido nei risultati dell'allenamento proposto ma desidero informarla che non tutti i miei pazienti hanno le idee chiare in merito ad i loro target sportivi. Alcuni seguono la dieta cercando miglioramenti nell'arrampicata, altri nell'edilizia altri ancora nell'espansionismo istriano (ndr. panistrianesimo o grande istria).

      Cordiali Saluti
      Dott. R. Anolus

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  2. Un ulteriore prova che la matematica è il linguaggio della natura e della realtà e che il climber alcolista è colui che più si avvicina alla comprensione limpida dei segreti e del significato dell'universo.
    Putroppo solo pochi eletti potranno raggiungere il vero apice della perfezione dell'asceta, il nirvana, l'estasi assoluta, ossia il free solo in piena scimmia.
    Pensate che ho avuto l'onore di conoscerne uno di questi illuminati maestri!

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  3. Go introdotto mi l'uso della marjuana nell'arrampicata
    T.G.

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  4. da enciclopedia medica:
    effetti dell'alcool:
    maggiore rilassatezza, felicità, senso di benessere ed anche euforia
    perdita della coordinazione motoria e distorsioni a carico del sistema percettivo, soprattutto visivo, ma anche uditivo e somatosensoriale
    assunzione di alte dosi:
    stato di incoscienza, coma o addirittura la morte
    effetti dell'arrampicata:
    maggiore nervosismo, incazzatura, senso di colpa ed anche frustrazione
    perdita della serenità interiore, e distorsioni a carico del sistema motorio, tendiniti, strappi, stiramenti, ecc.
    arrampicata ad alte dosi:
    stato di incoscienza, divorzio, solitudine, emarginazione, gravi lesioni per caduta o addirittura la morte

    se ne puo' dedurre che l'alcool se preso con moderazione ha effetti sicuramente migliori dell'arrampicata a tutti i livelli, sociale, fisico, mentale, spirituale, mentre entrambe le attivita' portate a livelli estremi possono condurre alla morte!
    Shiro

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  5. Comunque son convinto che rampigando te mori prima che non bevendo.

    Rev

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  6. questa è una prova a piena conferma della Neuro's theory!
    Il giorno in cui è stata fatta questa gara di coppa regionale FVG (vedi link) il primo classificato si è presentato alle iscrizioni in seguito a una bomba sciamanica fatta la sera prima esibendo varie escoriazioni causate se non ricordo male da un balzo mancato da un panettone stradale ad un altro!
    http://www.friuliveneziagiulia.federclimb.it/gare/11-03-2007_fvg-boulder.html

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